1° ESAME DI AMMISSIONE

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    ex principe dei forum

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    [spoiler_tag]Nota per Ishimaru[/spoiler_tag]
    Scusami ma devo dirtelo perché ho questa parte da precisino del cazzo che non riesco sempre a reprimere, hai "rubato" il turno di Shun.
    Non è assolutissimamente un problema poiché siamo al primo turno però era giusto dovertelo dire.
    Non è comunque successo niente!Morirà semplicemente il tuo pg e tu verrai bannato a vita da internet.
     
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    questo perché sono un rincoglionito. Che si è rincoglionito ancor di più una volta fattesi le 11 di sera
     
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    » Shun Zeroku
    "Bury me in pieces 'cause they fear reincarnation"
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    Finalmente la settimana giunse al termine. Domenica. Come da quando arrivai a Tokyo, le giornate non erano semplici: tra documenti da consegnare, bollette da pagare, chiamate ad amici e famiglia ad Okinawa, pulizie da fare e altre faccende da sbrigare, passai i primi tre mesi in uno stato di iperattività costante.
    Gli occhi, come ad ogni risveglio, volsero lo sguardo al soffitto, per poi proiettarsi in direzione del telefono. Ore 8:21. Quel giorno, l'Esame di Ammissione mi aspettava, ma, ecco, non ero il tipo di persona che sentiva pressione, tantomeno ansia. Un paio di minuti dopo, sistemato il letto, mi diressi in cucina, pronto a mangiare la colazione della mia solita dieta: mandorle, uvetta e cereali integrali. Nel mentre, ricevetti una chiamata da mia madre, usuale di ogni mattina, specie prima di un esame di tale importanza. Mi disse le solite cose, con qualche avvertenza in più dato l'evento che avrei svolto di lì a poco. Finii di mangiare, mi spogliai del pigiama e indossai i miei soliti vestiti. Maglia nera, sotto una giacca dello stesso colore dal collo alto, e pantaloni bianchi terminanti su delle scarpe nere dalla suola bianca.

    [...]


    Trascorsa esattamente un'ora, giunsi dinanzi al maestoso cancello della U.A. High School. Tutti furono già entrati, ma con tutta calma m'incamminai all'interno, dove appressi le dinamiche dell'esame pratico.
    "Zona di tipo industriale, macerie e robot... Sarà una passeggiata"

    [...]


    Le lancette compirono un altro giro d'orologio. Nei sessanta minuti prima dell'inizio, mi ero limitato a guardare i partecipanti mentre riscaldavo i muscoli, ma arrivò il momento in cui sarebbe stato necessario interagirvi.
    "Andare alla centrale nucleare per metterla in salvo o puntare ad un assetto offensivo dritto sul robot?... Le faccio entrambe!"
    La prova iniziò. I miei quasi coetanei corsero nelle direzioni più varie, ognuno con, forse, una propria idea, ma era indubbio che la maggioranza avrebbe puntato al robot.
    "Se hanno messo un solo nemico contro centinaia di persone, non importa che sia alto otto piani, è comunque in inferiorità numerica, anche con i suoi alleati. Per questo ci sarà qualcosa che non ci hanno detto, altrimenti che test sarebbe. Quel robot nasconde qualcos'altro, non sarà facile da toccare e non conosco i metalli con cui è fatto, i pericoli chimici potrebbero essere letali. Inoltre, non riusciranno ad abbatterlo prima che arrivi nelle zone limitrofe alla centrale nucleare, altrimenti non gli avrebbero messi nei due angoli opposti, né avrebbero lasciato la centrale ancora intatta se non avessero voluto che qualcuno la proteggesse. Ma quando arriverà, sarà troppo danneggiato per distruggere la protezione che avrò plasmato attorno all'edificio, e sarà in una condizione sufficiente per stoccare il colpo di grazia.
    Tuttavia, non mi pare ci abbiano comunicato i criteri di valutazione, ma anche se l'avessero fatto, mi sarei mosso secondo le mie convinzioni. Faccio ciò che è giusto, non ciò che il sistema richiedere per essere ritenuto tale."

    Dopo accurate analisi e rivalutazioni del da farsi, mentre correvo verso la centrale, iniziai ad accelerare perché ormai convinto.


     
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    夏 子


    Il gran giorno era finalmente arrivato e, come prevedibile, lei non aveva chiuso occhio (o quasi). Si era addormentata giusto qualche ora, per non far comparire grosse occhiaie scure appena sotto gli occhi e presentarsi come un possibile zombie dei videogiochi che tanto amava.
    La sveglia quindi suonò e anche se il sonno si poteva descrivere come una semplice pennichella, balzò giù dal letto, pimpante come non mai.
    Si lavò in fretta e furia sotto la doccia, asciugandosi solo parzialmente i capelli le cui punte rimasero bagnate ed uscì.
    Aveva un abbigliamento sportivo, niente di sofisticato o troppo ingombrante e per questo il freddo non la sorprese poi molto, anche se, a dirla tutta, percorse la strada verso l'Istituto tremando come una foglia ma più che dare la colpa alle basse temperature, era per certo l'agitazione a far vibrare ogni muscolo presente nel suo corpo.
    Ascoltò silenziosamente le istruzioni dell'annunciatore che spiegò, oltre gli obiettivi, anche la conformazione del luogo dove la prova sarebbe infine iniziata. Ce la puoi fare, basta far vedere chi sei si disse, una volta che la spiegazione fu finita. Di volontà, la piccola Tsuko, ne aveva da vendere, eppure l'ansia di sbagliare qualcosa era sempre dietro l'angolo. Il suo quirk le permetteva di difendere le persone, e così mentalmente si impose di riuscire a supportare i compagni con unicità più aggressive.
    Si guardò in giro molte volte, riconoscendo alcuni volti nei ragazzi incontrati per caso qualche giorno prima.
    Le sirene diedero il via all'esame e, se da una parte la sua idea iniziale era quella di attaccare il robot, dall'altra il vedere correre un singolo individuo verso un'altra direzione frenò il piano iniziale. Bisogna fare gioco di squadra... e se era pur vero che molti si sarebbero fiondati verso l'obiettivo principale e quindi sperava in cuor suo che il numero di studenti potesse bastare e che riuscissero a proteggersi a vicenda.
    Iniziò quindi a correre velocemente inseguendo il ragazzo dalla pelle olivastra, destreggiandosi tra i cumuli di macerie degli edifici già distrutti mentre la pioggia dorata la faceva iniziare a puzzare di birra.«Avevo appena lavato i capelli!!!» Eh si, questo era proprio un problema da non poco, specialmente per lei che era una ragazza che teneva particolarmente alla sua chioma.
    Una volta raggiunto il ragazzo, il freddo pungente sembrò abbandonarla per qualche istante, grazie Atsushi.
    Lo sentì urlare come un matto, probabilmente per attirare l'attenzione di più persone possibili. Solo una volta che ebbe finito lo raggiunse, salutandolo con un cenno del capo. «Scusa, avevo capito che la festa era qui e non potevo di certo perdermela!» andò a scrocchiarsi le dita delle mani, piegando leggermente il collo prima da una parte e poi dall'altra. «Fai ciò che devi, ad eventuali problemi ci penserò io.» D'altronde, era lo scopo del suo quirk.

     
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    Il robot si risveglia in questo turno. Ha ancora due turni su tre di attività. 1/3


    Kaneki Sasaki e Koichi Hōgeki

    Porca troia, quei maledetti palloni di ferro sembravano non essersi fatti nulla. Erano quattro, certo, ma sapevano il fatto loro. Ai piedi del colossale robot eravate al momento solo in due e i guardiani vi avevano accerchiato azionando le pinze elettriche poste all’estremità delle due braccia robotiche; facevano un gran male poiché rilasciavano una scarica di certo non indifferente nel corpo (senza tuttavia causare danni, era un esame di ammissione non una carneficina) che vi portava ad arretrare per evitare il pizzicore fastidioso. Era la conseguenza più ovvia e le macchine lo sapevano bene, così bene che in un minuto eravate spalla a spalla nella speranza di parare tutte le “beccate” dei guardiani. Eravate come topi in trappola. I loro movimenti fastidiosamente fluidi chiudevano ogni via d’uscita.
    Fu in quel momento che un boato attirò l’attenzione di tutti i presenti, umani e non. Una colonna di fuoco intenso stava per investirvi. Eravate un po’ sorpresi, non ve l’aspettavate, ma nel parapiglia con i robot non avevate sentito urlare un ragazzo che voleva illustrare al liceo la prodigiosità della chimica. I robottini, tuttavia, capendo il pericolo iniziarono ad emettere insistentemente un beep beep tra di loro che inviarono, probabilmente, al capo che immediatamente illuminò il suo visore per poi generare uno spaventosissimo contrattacco.
    Il bestio, infatti, sprigionò un enorme campo di forza che si propagò a mo’ d’onda d’urto per l’area respingendo il fuoco in rapido avvicinamento che, cozzando, andò ad infiammare le cose più disparate.
    Voi due, invece, veniste semplicemente respinti dal campo all’interno del birrificio distrutto. Dal rumore delle urla capiste che vi era andata bene, molti vennero sbalzati anche fuori dal campo di prova venendo automaticamente bocciati.
    L’interno dell’opificio era in un surreale chiaroscuro: alcune parti dell’edificio erano pressoché inesistenti per via delle cannonate precedenti, altre invece erano carbonizzate ed illuminate raramente da qualche neon, rendendo l’atmosfera decisamente post-apocalittica.
    Eravate solo voi due, nessun altro malcapitato. Fino a quel momento.
    Dei leggeri sbuffi e dei beep alquanto meccanici vi fecero trasalire: uno dei guardiani era capitato all’interno della struttura insieme a voi, contenti?
    Saliste al secondo piano nel tentativo di organizzare una strategia di attacco. Lui sapeva foste dentro e, come un cane-poliziotto, setacciava precisamente l’ambiente nella speranza di trovarvi. Arrivaste in una delle camere squarciate, quella dei fermentatori, dove dei macchinari sgorgavano ancora birra. La particolarità era che si poteva notare il buco del cannone che aveva aperto il muro e che aveva reso comunicante il primo ed il secondo piano. Vi era difatti un buco sul pavimento. Da lì a poco il guardiano sarebbe passato per quel punto e voi potevate avere l’opportunità di saltargli sopra con un attacco a sorpresa. Avreste adottato questa tecnica oppure un’altra?

    Siete finiti nella struttura interna, dovrete fronteggiare un guardiano a corto raggio.


    Atsushi e Natsuko.

    Ops. Quei simpatici professori avevano omesso un piccolo particolare: il guardiano poteva attivare un campo di forza estremo che respingeva qualsiasi cosa non pesante nel giro di tanti, troppi metri. Fortunatamente Natsuko riuscì a farvi resistere all’onda generando un campo di forza contrario in grado di parare anche lo stesso fuoco generato in precedenza. Fu tutto molto rapido, da farvi rimanere a bocca aperta. Insomma, era da stronzi proibire un’esplosione così figa! Quei mattacchioni avevano nascosto anche un’altra cosa: il campo di forza attivava delle macchine per nebbia camuffate come qualsiasi elemento caratteristico di un ambiente urbano, la più vicina a voi era per esempio a forma di lampione; al posto della lampada però vi era la boccuccia che sbuffava una grande nebbia fitta. Dopo qualche minuto l’area intorno al birrificio fu immersa nella nebbia più fitta. Quasi non vi vedevate nemmeno voi due!
    Ciò che spiccava erano sicuramente due cerchi rossi frontali che si dirigevano a forte velocità verso di voi. Due guardiani a corto raggio vi avevano trovato ed adesso procedevano pronti per annientarvi.
    L’impatto fu veloce, ma grazie al quirk di Natsuko li avevate fatti sobbalzare all’indietro. Atsushi, invece, stavi per farli diventare acciaio fuso quando un terzo robot ti colpì con la sua pinza elettrica alla gamba destra facendoti cadere a terra. Non eri ferito gravemente ma non riuscivi a concentrarti per aumentare la temperatura per via di due robot che cercavano di fulminarti. Natsuko invece eri impegnata a parare i colpi dell’altro guardiano.

    Voi due dovete difendervi da ben tre guardiani. La nebbia si dirada tra 2 turni. 1/2


    Shun

    Eri praticamente da solo. Nessuno aveva avuto quest’idea, almeno ad una prima occhiata. Molti erano andati direttamente dal robot, altri invece si erano appostati nei pressi delle rovine dell’azienda metallurgica. Nel rettilineo laterale destro, come potevi notare, eri dunque tu e la centrale dai reattori sbuffanti, segno che era ancora in attività.
    Un’esplosione, l’ennesima, ti fermò e d’istinto ti girasti verso il birrificio. Una colonna infuocata si era alzata rapidamente per poi vederla, con la stessa rapidità, infrangersi contro una bolla energetica, probabilmente ad opera del robot. Negli istanti successivi la zona dove vi era l'arma da guerra venne immersa da una foschia artificiale che aveva letteralmente nascosto il tutto.
    D’un tratto, però, il grande robot uscì dal banco di nebbia per immettersi sul rettilineo centrale. Avanzava spaventosamente verso la centrale mentre con varie ruotate dei suoi mitra rendeva inoffensivi i quirk degli aspiranti eroi appostati nella fabbrica di metalli. Era il momento di concentrarsi sulla difesa della centrale.

    [spoiler_tag]Turni di role[/spoiler_tag]
    ¬Kaneki
    ~Koichi~

    Ishimaru
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    ~ Shun
     
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    « A essere sbagliato non sono io...a essere sbagliato..è questo Mondo!! »
    Mi trovavo tra quattro merdosi guardiani, rilasciavano delle piccole scariche elettriche che non recavano particolarmente dolore ma erano davvero fastidiose. Ero stato accerchiato quando improvvisamente ecco venire dal cielo un ragazzo con una muscolatura pressoché evidenziata che li fece esplodere grazie al suo Quirk, era lo stesso ragazzo che aveva incontrato giorni prima nelle vicinanze di Tokyo. Egli Urlando mi chiese se fossi in difficoltà, sembrava quasi compiaciuto di aver eliminato quei robottini; lo guardai e risposi: Shiro è da un po' che non ci vediamo... Egli si ritrovò di fianco a me e i robot che aveva fatto esplodere erano ancora intatti, le scariche iniziarono a provocarmi dei danni che mi costrinsero ad indietreggiare e lo stesso valeva per Shiro; avevo scoperto il nome poichè la sua famiglia urlava particolarmente. Venimmo chiusi ma fu in quel momento che un boato attirò l’attenzione di tutti i presenti, umani e non. Una colonna di fuoco intenso stava per investirci ed entrambi non sembravamo asspettarcelo. Era stato un altro ragazzo che voleva dimostrare qualche sua invenzione o qualcosa di questo tipo. Come ci sono finito qui.. I miei pensieri furono "fermati" dal rialzamento del robot centrale che riattivatosi generò un'onda d'urto che fece disperdere le fiamme creando il panico. Io e Shiro fummo "fortunati" le fiamme non ci colpirono ed entrambi in una sottospecie di birrificio, molti ragazzi furono squalificati per essere stati respinti fuori dal perimetro. L'interno della struttura in cui ci trovavamo era pessimo, parti mancanti ed altre parti prendevano fuoco. Apparentemente eravamo soli ma ecco spuntare un robot che era sopravvissuto al colpo, salimmo al secondo piano ed entrammo in una stanza, il robot perlustrava la stanza sottostante la nostra: ci cercava come un cane da caccia. Da uno dei macchinari usciva della birra che bloccai con le mani per evitare di fare troppo rumore; doveva essercene ancora un po'. Vi era anche un buco nel pavimento che era stato creato da una delle precedenti cannonate, notai anche che presto il robot sarebbe passato di lì così cercai di sfruttare l'occasione che ci benne data.
    Shiro ha un Quirk che genera esplosioni, se gli facessi mettere la mano nel buco, all'arrivo del robot, egli potrebbe farlo esplodere...prima però non ha funzionato e credo che anche ora una semplice esplosione abbia molto effetto. Potrei utilizzare uno dei miei tentacoli per trafiggerlo ma non so quanto questo sia fattibile... Il mio cervello stava calcolando 300 modi per distruggere quell' essere, fortunatamente dopo 20 secondi capii finalmente cosa fare. Mi avvicinai a Shiro e sussurai: allora, c'è ancora della birra qui dentro, tu dovrai posizionarti sulle scale mentre io incasterò questa macchina con la birra in questo buco. Se siamo fortunati nella birra ci sarà l'etanolo un combustibile che a contatto con il tuo Quirk creerebbe un esplosione più potente. Nel caso in cui non ci dovesse essere dell'etanolo, la birra è comunque un liquido simile all'acqua e quindi non va molto d'accordo con l'elettricità...se siamo fortunati il robot andrà in corto circuito. Devi dirmi se è tutto chiaro, non abbiamo molto tempo. Non aspettai nemmeno la risposta del mio interlocutore che presi la macchina da cui sgorgava la birra e la posizionai vicino al buco il meglio possibile. Ora sta a te, devi andare sulle scale, una volta arrivato dovrai urlare da far capire sia me che al robot la tua posizione; dopo aver urlato inserirò la macchina nel buco e poi dovrai colpire il robot.

    the heart is deceitful above all things,


    Edited by ¬Kaneki - 4/2/2019, 15:50
     
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    ~Nel mondo dei ninja chi infrange le regole è considerato feccia di bassa lega... Però chi abbandona i compagni di squadra al proprio destino, é una specie ancora peggiore.~

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    Koichi Hōgeki


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    Nome: Koichi | Cognome: Hōgeki | Quirk: Devastation | Link Scheda: Qui
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    Distrutti quei due ammassi di rottame, il ragazzo dai capelli argenti disse.

    Shiro è da un po' che non ci vediamo...

    Alzatomi in piedi lo guardai stranito, il modo con il quale mi aveva chiamato mi dava fastidio ma rimasi in silenzio.
    Dopo qualche istante, quei maledetti robot si rialzarono e utilizzarono l'elettricità su di noi. Per non sentire dolore durante il loro attacco provocai delle micro esplosioni dalle zone coinvolte dalle scosse e successivamente indietreggiai al fianco di "Benda Sull'occhio".

    Bisogna fare sul serio.

    Passò qualche secondo quando una ondata di fuoco si innalzó e successivamente il robot si attivó, mille pensieri mi passarono per la mente finquando non venni scaraventato via a causa di un attacco del bestione. Io e il ragazzo dai capelli bianchi ci schiantammo in un postaccio con le pareti cadenti e ricoperte di buchi. Prontamente salimmo al secondo piano a causa di un mini bot che perlustrava il primo, il mio compagno tappó una fuoriuscita di birra, probabilmente per non fare rumore.

    Quindi... Siamo in un birrificio eh?

    Il secondo e il primo piano erano inoltre comunicanti a causa di un buco nel pavimento.
    "Benda sull'occhio" si avvicinó a me e spiegó sussurrando una sottospecie di piano, in poche parole voleva riempire il robot di birra e farlo esplodere. Appena posizionò sul buco la cisterna di birra dissi lui spingendolo leggermente con due dita.

    Che sia chiaro, lo faccio solo perché voglio passare questo esame, non pensare di potermi dare degli ordini, smilzo.


    Mi avvicinai alle scale, sapevo che non avrei dovuto utilizzare tutta la mia forza, mi sarei danneggiato inutilmente così decisi di sfruttare il 50%
    del Devastation. Posizionatomi sulle scale il robot subito si giró, così senza esitare gridai tanto forte da farmi sentire anche fuori dal birrificio.

    HEI MERDABOT, PRENDI QUESTO!

    Quando la birra sarebbe iniziata a scendere avrei stretto la mano destro sul gomito sinistro ed avrei lanciato un'esplosione di notevole potenza, che avrebbe raggiunto l'altro lato del birrificio facendolo saltare e colpendo in pieno il robot. Grazie alla birra l'esplosione non sarebbe stata superficiale poiché il robot avrebbe risentito di più delle fiamme, essendo l'alcol un combustibile.
    Una goccia di sudore coló dalla mia fronte, non dovevo esagerare...
     
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    L'euforia esplose così come esplose l'etilene nell'aria. La deflagrazione non fu altro che il dilagare del suo entusiasmo, della sua furia, qualcosa di così piacevole che sembrava quasi un peccato pensare ai danni collaterali e alle evenienze come un fattore negativo...
    Ma non era nelle sue intenzioni né nelle sue corde essere un Villain o un solitario, non era neanche sicuro di ciò che fosse nelle sue corde.
    Doveva smettere di sorridere, ma... cavolo se era divertente...
    A prescindere dal tutto però, il divertimento finì abbastanza in fretta quando un'ovvia difficoltà si parò di fronte ai giovani, che non potevano assolutamente cavarsela così in fretta e con così poco.
    In realtà, non era qualcosa di realmente grave, era una facezia, qualcosa di poco conto, un contrattempo che, decontestualizzato, non avrebbe impensierito nessuno più di tanto. Il problema fu la distrazione che quella difficoltà causò.
    Insomma, un lampione che diffondeva nebbia non lo si vedeva tutti i giorni. E nessuno si aspetterebbe di sentire un lampione fare un casino della miseria.
    Difatti fu quello il problema. Nell'istante fatale in cui il reo colpevole dichiarò le sue intenzioni, il ragazzo sobbalzò e si deconcentrò quel tanto che bastò per far si che una di quelle maledette macchine propugnasse una subdola offensiva, ledendo alla sua gamba con una pinza elettrica.
    Se non imprecò, lo fece solo perché l'ossigeno era prezioso, e c'era l'effettivo bisogno che tornasse a una concentrazione decente.
    Eppure la tentazione di farlo tornò prepotentemente quando il dolore non gli permise di concentrarsi a sufficienza per mantenere effettivo il suo controllo sul quirk.
    E a scalare, il non riuscire divenne frustrazione.
    La frustrazione divenne motivazione.
    La motivazione divenne rabbia.
    E la rabbia scaturì. Il suo corpo forse non era adatto a soddisfare quelle sue richieste, era debole.
    Ma non lo era la sua mente.
    Non le sue emozioni, non la sua rabbia.
    Alla cieca, urlò. Alla cieca imprecò contro quelle macchinazioni e contro quella nebbia, e incominciò a correre verso il lampione, prima ancora di pensarci, prima ancora di realizzare alcunché.
    La nebbia... oh si, la nebbia c'era, ed era fitta. Non ci vedeva nulla, un emerito niente. L'unica immagine era data dalla sua memoria, uno sprazzo, un frammento della stessa, non di per certo qualcosa di sicuro o affidabile, ma sufficiente per ciò che la necessità richiedeva.
    Altalenò il suo quirk, per un po', ma l'arrabbiarsi e l'essere claudicante non gli permetteva di definire per bene le sue priorità, i suoi desideri. Anche se di desiderio al momento ne aveva solo uno. Un desiderio molto simile e molto vicino alla vendetta.
    Sapeva di essere sotto tiro, sapeva di essere indifeso, di essere allo scoperto. Sapeva molto bene che sapore aveva la sconfitta.
    Forse era per quello che continuava ad arrancare, perché non ne riconosceva il gusto.
    Urlò, di nuovo, stavolta non in maniera ferale. Urlò per farsi sentire dalla ragazza che lo aveva assistito prima. Urlò perché non era ingrato, e non era stupido. Era ancora un uomo, non una belva. E anche se in quel momento non aveva nulla di speciale, menomato nello spirito e nella carne, non c'era ragione che lo fermasse, e pertanto era necessario, ancora una volta, dare avvertimenti, mettere in sicurezza.
    «STAI AL SICURO E PROTEGGITI, NE BASTA UNO DI FERITO QUA. DI SICURO QUESTI COSI CI VEDONO PURE CON QUESTA NEBBIA DEL CAVOLO.
    MA TRANQUILLA, A BREVE RISOLVERÒ PURE QUESTO PROBLEMA.»
    Zoppo più di quanto sperasse, da una parte ringraziò la presenza della coltre, in quanto sarebbe figurato ridicolo a correre in quella maniera buffa, dall'altra però non fece che agitarlo, in quanto non sentiva di arrivare a quel lampione, ed in più vedeva alcuni punti rossi che si avvicinavano a lui.
    Freddo, più di quanto non lo era mai stato in vita sua, aveva idee ben precise sul da farsi nel peggiore dei casi, ma avrebbe preferito non arrivare a quel punto. Per quanto riguardava il piano regolare invece era un qualcosa di semplice, anche perché i piani complessi non gli piacevano.
    Agitato, provocò le macchine, invitandole ad approcciarsi.
    «Avete paura ad avvicinarvi? Coraggio, fatevi sotto, io sono qu-»
    Fu interrotto da una botta data con la fronte verso qualcosa di metallico, e lungo, che faceva un chiasso assurdo.
    «ECCOTI, FIGLIO DI UN CANE!»
    Facendosi forza, per quanto poteva, sulle braccia, provò ad arrampicarsi a quel palo di ferro tremante. Avvolse anche le gambe, ma faceva una smorfia di dolore ogni volta che si faceva forza su quell'offesa. Ma l'adrenalina a mille nel suo corpo sembrò aggredirlo, quasi a dirgli "NON PUOI FERMARTI", e a dire il vero non aveva alcuna intenzione di fermarsi. E non lo avrebbe fatto neppure se in quello stesso momento avessero tentato di strappargli braccia e gambe.
    Sarebbe salito, fino in alto, fino a raggiungere il punto di sfogo della nebbia stessa. E lo raggiunse, tra mille smorfie di dolore.
    All'apice sommo, il vapore che ne usciva non era caldo, però era decisamente soffocante, e fosse stato in un altro frangente, avrebbe evitato con tutto sé stesso di avvicinarsi a un posto del genere.
    Giustamente però non poteva prendere a sberle le macchine senza vederle in faccia, e quindi era il tempo di dire basta a quel fumo ostacolante.
    Mantenendosi in equilibrio precario, si tolse la maglietta, la appallottolò e la ficcò nel punto in cui usciva il tutto, facendone tappo.
    «Annebbiami il pendente!»
    Ora aspettava solo che la nebbia si diradasse, che le macchine lo assaltassero o che il lampione esplodesse.
    Ne aveva per tutti, c'era solo da definire l'ordine di priorità.

     
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    夏 子


    Ok forse aveva sottovalutato l'esame di ammissione. Forse non si aspettava subito quell'esplosione, quei robot giganti - e non- che probabilmente avevano lo scopo di uccidere o per lo meno, ferire in maniera seria. Sperava che la Yuuei, o chi per lei insomma, fermasse lo scempio se questo fosse andato troppo oltre ma la sua mente le imponeva di pensare al peggio, per essere preparata. Preparata per cosa, esattamente? Se Tsuko voleva entrare in una scuola di eroi, era proprio per apprendere a come concretizzare il suo sogno di aiutare gli altri. Non era importante se col suo quirk era riuscita a cavarsela contro uno di quei guardiani, non era importante sapere che il suo compagno stava cercando di dissipare la nebbia, non era importante vincere a tutti i costi quanto dimostrare che lei il posto in quella cavolo di scuola, lo meritava.
    Atsushi era impegnato con il suo robot. Lo sentì urlare ma non lo vedeva. Lei inspirò la polvere ed il fumo, tossendo subito dopo, mentre si aprprestava ad individuare nella foschia i due fanali rossi che la puntavano.«Ok bello, a noi due.»
    I guardiani erano più piccoli e veloci rispetto al robot primario, ma non per questo risultavano meno difficili da eliminare. Il suo Quirk, comunque, non le permetteva di essere particolarmente offensiva e per questo sentiva che non poteva fare molto da sola. Si scansò dalla posizione in tempo prima che un secondo getto di fuoco fece capolino nell' edificio distrutto quando un urlo squarciò nuovamente lo spazio. «TI SEMBRO COSÌ PICCOLA ED INDIFESA SUSHI? FORSE SAREBBE MEGLIO CHE TI NASCONDESSI TU! » e neanche iltempo di dirlo che una nuova pioggia di fuoco la investì. Fu rapida ad emanare il suo quirk che riuscìa proteggerla all'ultimo secondo, ma non lo fu abbastanza per non essere comunque in balia del fuoco nemico che, come normale, stava divorando ogni cosa attorno a lei, facendole mancare il fiato e portandola ad una percezione del calore al di fuori del normale. Tossì nuovamente mentre con la mano si andò a ripulire il volto sporco, togliendo anche il sudore che ormai le aveva impregnato le punte della frangia.
    Sushi aveva inavvertitamente toccato un nervo scoperto della vita della rossa. Stai al sicuro e proteggiti... Era forse una principessa da salvare? Una inutile ragazzina?Certo che no. «Oh senti tu, adesso ci penso io!» il piano in cantiere era attuabile solo ad una condizione, che si verificò pochi istanti dopo.
    Col Quirk attivo Tsuko superò in corsa le fiamme che leste si proagavano per tutto l'edificio.
    L'obiettivo era davanti a lei, dalla parete rotta poteva scorgere i due occhi che la puntavano; poco più sopra, un nuovo colpo in canna.
    «La prossima volta, magari!» saltò in lungo verso il robot, espandendo al massimo il suo quirk. Il fuoco venne rilasciato dal cannone sopra la fronte del robot, Tsuko lo prese in pieno.
    Il suo intento era quello di sprigionare una nuova deflagrazione per distruggere definitvamente il robot.
    Aveva pensato ad un piano di atterraggio? certo che no.
    Le parole di Atsushi le tornarono magicamente in testa: ne basta uno di ferito qua! ops, troppo tardi mate!

     
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    Arrivai dinanzi alla centrale. Il fumo che ne fuoriusciva era segno che fosse ancora in attività. Tuttavia, ciò non era un segnale totalmente positivo, proprio perché avrei dovuto prestare meticolosa attenzione nel plasmare la protezione, evitando di intaccare ciminiere o tubature: non era il momento migliore per farsi saltare in aria.
    La situazione attorno a me fu surreale. Un unico individuo ed un'enorme centrale nucleare avvolti dal silenzio.
    "Non c'è nessuno qui. È pazzesco pensare che sia stato l'unico ad aver avuto l'idea più sensata di tutte, quella di proteggere un edificio che, se colpito, potrebbe causare danni ben più gravi del nemico stesso."
    Tutt'a un tratto però... BOOM!! Un'esplosione distolse la mia attenzione dalla centrale, rivolgendola a metri e metri dietro di me, dove il fulcro dell'azione si stava scatenando.
    "Quella è una fottuta colonna di fuoco! Cosa diavolo stanno combinando?! Devo muovermi..."
    Iniziando ad osservare e testare i metalli che componevano la centrale, mi giravo costantemente per controllare l'avanzare del colosso meccanico.
    Dopo attente ma rapide valutazioni, effettuate all'interno e all'esterno della struttura, giunsi alla conclusione che il metallo potenzialmente più resistente era quello delle tubature in cui avveniva la fissione, in quanto resisteva a temperature elevate oltre che ad agenti esterni o eventuali problemi minori.
    Entrai nuovamente all'interno, mi infilai nei pressi del nocciolo e posizionai la mia mano destra per qualche istante sui tubi ad esso adiacenti.
    "Ci siamo, la mia Unicità entra ufficialmente in gioco!"
    Mi posizionai, approssimativamente, al centro dell'edificio, seguendo la conformazione riportata sulle piantine. Da quel momento, fu solo una questione di concentrazione e pazienza che, in un silenzio tale, non mancarono affatto. L'idea fu quella di costruire una cupola che partisse da qualche decimetro sotto terra e inglobasse tutta la struttura, o almeno parte di essa. Il metallo fluì dai miei piedi, scavando la terra sottostante ed espandendosi fino a quando non avrei inscritto il perimetro all'interno della base dell cupola, momento dal quale avrei iniziato a salire. Sapevo che sarebbe stato complicato, ma decisi di impiegare tutte le mie energie per un intervento che sarebbe stato probabilmente l'unico di quella prova, nonché il più importante.



     
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    [spoiler_tag]Nota[/spoiler_tag]
    Considerato che l'esame è iniziato a gennaio e noi siamo a marzo, ho deciso di sveltire un po' la cosa :asd:


    Kaneki Sasaki e Koichi Hōgeki
    L’idea dell’etilene era diventata virale in quell'esame. Riproposta contro il guardiano che, ignaro, fu lento nell'elaborare la risposta, ebbe successo e portò a distruzione certa.
    Caduto a terra, il robot aprì l’occhio centrale e sputò un piccolo bigliettino che recitava testuali parole:

    CITAZIONE
    “I ROBOT SONO LE CHIAVI DI DISATTIVAZIONE DEL COLOSSO. DISTRUGGERE TUTTI I ROBOT PER FERMARE IL ROBOT PRINCIPALE. IN TAL CASO L’ESAME SI RITERRÀ’ CONCLUSO.”

    Notizia incredibile! Avendo distrutto uno dei quattro guardiani avevate già guadagnato un ottimo punteggio. Il problema ora era la nebbia entrata nell'edificio. All'esterno il campo di forza aveva generato un fittissimo banco di nebbia che adesso perseguitava anche voi due.
    Non capendo più nulla, entrambi provaste ad uscire dal birrificio. L’esito fu positivo, certo, ma eravate usciti da due parti differenti ed avevate perso i contatti, l’uno con l’altro.

    Kaneki, tu uscisti dal lato del birrificio che portava sul rettilineo centrale ed eri alle spalle dell’immenso robot che procedeva lentamente.

    Koichi, uscendo ti trovasti in mezzo ad una battaglia infuocatissima: un ragazzo a torso nudo aveva inserito la maglietta in un lampione e si trovava su di un guardiano a giocare al rodeo mentre una ragazza stava distruggendo un altro guardiano usando le sue stesse armi; infatti, tappando il cannone del robottino, quest’ultimo esplose sputando un bigliettino che recitava l’identica frase del biglietto che avevi ritrovato tu.

    Kaneki si trova da solo dietro il robot. Koichi è insieme ad Atsushi e Natsuko.


    Distrutti due guardiani su quattro, i “superstiti” emisero una sorta di squittii di emergenza che li fecero battere in ritirata immediata ed iniziarono a correre verso il robot principale ad una velocità imbarazzante.

    Evidentemente i due guardiani erano programmati per assistere il “papino” qualora l’altra metà fosse diventata ciarpame per ruggine.

    Ripensandoci, quei professori non avevano detto praticamente niente!

    Arrivati a destinazione i guardiani si inserirono in appositi spazi sulla schiena del robottone che quindi ebbe un supplemento energetico, probabilmente era entrato in una specie di modalità di emergenza.
    Questa modalità rese molto aggressivo il robot che iniziò a sparare non appena avvistava elementi ostili. Ciò comportò anche un notevole aumento di velocità per il cingolato che ora avanzava veloce verso la centrale.

    Shun, rientravi nella categoria "elementi ostili". Il Robot, dimostrando di possedere un ottimo zoom, ti aveva agganciato e sparò una cannonata diretta a te. Certo, potevi schivarla, ma la centrale nucleare non avrebbe perdonato un simile tradimento. Bisognava trovare immediatamente un modo per parare il colpo visto che la cupola non era stata ancora terminata.

    Proteggere in questo turno la centrale dalla cannonata immediata.


    Kaneki, Koichi, Atsushi e Natsuko: ormai conoscevate il modo per fermare il robot ed era inammissibile che quest’ultimo sparasse all’impazzata. Un ragazzo si era posto a guardia della centrale quindi probabilmente l’esame non sarebbe fallito, ma era necessario neutralizzare il bestio, anche distruggendo i cingoli se necessario.

    Shun, in qualche modo eri riuscito a parare il colpo, ma ciò richiese una così grande quantità di energia che eri spossato e non più in grado di finire l'opera difensiva. Il robot, tuttavia, non poteva risentire di nessuna fatica ed avanzava implacabile verso la centrale. Era necessario agire in prima persona.

    [spoiler_tag]Turni di role[/spoiler_tag]
    Dunque, qui avremo un doppio turno. Vi do qualche indicazione per poter meglio "mettere su carta" ciò che ho detto. In caso non abbiate capito qualcosa premete senza remore il tasto MP!

    1° Kaneki (ancora i robot non sono arrivati alle spalle del guardiano, in questo primo turno ruolerai solo l'uscita dal birrificio)
    2° Koichi (descrivi l'uscita dal birrificio)

    3° Astushi
    4° Natsuko

    Ora sapete come sconfiggere il robot, ma i guardiani sono scappati. Il robot spara.

    5° Shun (Ruolerai la difesa estrema dalla cannonata e i successivi malus)

    Il gruppo da tre ruolerà per una strategia comune.

    6° Atsushi
    7° Natsuko
    8° Koichi

    9° Kaneki (i robot sono arrivati ora dietro la schiena del robot. Puoi decidere se inseguirlo o cercare aiuto.)

    10° Shun (Abbandoni la postazione per un'azione diretta. Puoi decidere se in solitaria o cercare aiuto.)
     
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    « A essere sbagliato non sono io...a essere sbagliato..è questo Mondo!! »
    Lasciai cadere la birra dal buco, il robot incosciente fu bagnato da quel liquido e Shiro lo colpì con un esplosione che riuscì a distruggerlo, tutto secondo i piani. Scesi al piano terra per analizzare il robot distrutto e capire qualcosa in più sul guardiano gigante, quest'ultimo quando smise completamente di funzionare cacciò dalla bocca un bigliettino dove vi era scritto: "I ROBOT SONO LE CHIAVI DI DISATTIVAZIONE DEL COLOSSO. DISTRUGGERE TUTTI I ROBOT PER FERMARE IL ROBOT PRINCIPALE. IN TAL CASO L’ESAME SI RITERR CONCLUSO." Poteva essere un colpo di fortuna o una trappola? La Yuei, la scuola più rinomata di tutto il Giappone lasciava un indizio del genere? Questo era impossibile seconde il mio parere, tuttavia, non si potevano seguire altre strade. Decisi di buttarmi sul 5% di possibilità che non fosse una trappola e successivamente dissi a Shiro come avrei agito. Durante il nostro discorso, della fitta nebbia entrò nel birrificio: non si vedeva nulla. Respirai profondamente e corsi un rischio, se fosse stato qualche tipo di minerale in polvere sarei potuto svenire, tuttavia era solo nebbia. Se avessi cercato Shiro avrei perso troppo tempo ed io mi trovavo all'esame solo per testare come la Yuei si muovesse, camminai per il birrificio facendomi spazio con le Rinkaku ed arrivai ad una porta, la aprii e dinanzi a me vi era l'enorme colosso.
    the heart is deceitful above all things,
     
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    ~Nel mondo dei ninja chi infrange le regole è considerato feccia di bassa lega... Però chi abbandona i compagni di squadra al proprio destino, é una specie ancora peggiore.~

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    Koichi Hōgeki


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    Nome: Koichi | Cognome: Hōgeki | Quirk: Devastation | Link Scheda: Qui
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    Distrussi il robot, avvicinatomi rapidamente notai che da quello che sarebbe dovuto essere un occhio fuoriuscii un biglietto. Chinatomi lo lessi.

    Eliminando queste merde fermeremo il robot...

    Sorrisi beffardo e successivamente Tornato in posizione eretta feci due passi per arrivare alle scale dove si trovava Benda sull'occhio, però una fitta nebbia penetrò nel vecchio birrificio... Portai una mano sul viso intento a coprire naso e bocca e, perso ormai l'orientamento iniziai a vagare casualmente. La mano destra toccò improvvisamente una porta che, senza esitare, sfondai con un calcio. Davanti a me notai una rossa ed un ragazzo a torso nudo combattere contro i robot. La ragazza distrusse il suo avversario, che rilasciò anch'esso un biglietto. Mi apprestai ad avvicinarmi tenendo stretti i pugni e guardando la ragazza, dissi a tono elevato per attirare la sua attenzione.

    Hei rossa! Quel biglietto dice che se distruggiamo questi ammassi di ferraglia fermeremo il robot. Non perdiamo tempo e facciamo qualcosa!

    Successivamente l'altro robot fuggì veloce e dopo non molto, si sentii il boato di una potente cannonata.
     
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    ex principe dei forum

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    [spoiler_tag]Prossimo turno[/spoiler_tag]
    Ishimaru perde il turno, tocca a Smash™. Ishimaru avrà la possibilità di recuperare il turno subito dopo la role di Smash.

    Nota del 7/4/19: Il turno passa a ~ Shun
     
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